Il gattopardo che dà il titolo al libro, infatti, è quello raffigurato sullo stemma della famiglia Tomasi.
Si tratta di un felino africano di media taglia, denominato Leptailurus serval o Felis serval, comunemente detto servalo o gattopardo africano.
Carnivoro di corporatura snella e lunghe zampe, misura all' incirca 80 cm (120 con la coda), ha orecchie allungate e un pelo simile al leopardo, ma con macchie più grosse.
Ha anche un parente americano, l'ocelot o Leopardus pardalis, un felino diffuso in Sudamerica, Centroamerica e Messico, chiamato volgarmente gattopardo americano.
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